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I GIARDINI DI MINAS TIRITH - III

By Elhorie




 

I suoi capelli cominciano ad ingrigire, sulla sua pelle si è disegnata una rete di sottili, nuove rughe.

Ma i suoi occhi hanno una lucentezza che non credo di aver mai scorto, neppure al nostro primo incontro a Imladris. Brillano di vita, dietro a quel velo di lacrime.

Le sue mani calde stringono le mie in una presa delicata, che rivela tutta l’emozione di questo momento. Non trovo parole che possano spezzare il silenzio, non ci sono parole che non rischino di disperderlo, di rovinarlo.

Aragorn deve pensarla allo stesso modo, perché le sue labbra si richiudono dopo un attimo di esitazione, e quello che stava per dire resterà sempre dentro di lui.

Mi accarezza il mento, sfiorandolo con il palmo della mano destra.

Sorrido, nel vederlo incredulo quanto me che questo giorno sia veramente giunto.

La porta si richiude, dopo che Gimli e Legolas si sono uniti ai quattro hobbit. Ora gran parte della compagnia dell’anello è intorno a noi, muta e immobile per un istante che mi pare eterno. Tutto è sospeso, e per lunghi attimi torniamo ad esistere solo Aragorn ed io.

E’ lui a far ripartire il tempo, avvicinandosi a me ancora di più…E mi ritrovo nel suo abbraccio. “ Sei qui…” sussurra, mentre mi bacia e mi fa girare, rinsaldando il contatto.

“ Sei qui…” ripete, forse per accertarsene una volta per tutte.

Il macigno di tutte le mie paure si sgretola, il magone originato dal nostro ultimo incontro si scioglie.

“ Sì. ” riesco finalmente a dire.

Mi sento protetta, amata…e compresa in tutto: il dolore, il desiderio…tutto quello che provo, so che arriva a lui. Perché è lui la sola anima che possa completarmi, e finalmente realizzo che questo momento è realtà.

Dopo un intreccio infinito di sogni e speranze, la vita può ripartire. Avrà il volto di Aragorn, il volto dei suoi sorrisi, dei messaggi che quegli occhi grigi sanno trasmettermi.

Avrà il volto di nostro figlio.

Un altro bacio, stavolta sono io a cercarlo. La sua barba – ora bagnata di lacrime -mi solletica la pelle. Le sue palpebre sono serrate, le sue labbra leggermente tremolanti.

Sciogliamo quell’abbraccio molto prima di quanto vorremmo, ma non ce ne pentiamo veramente.

Incontro con gioia lo sguardo di Legolas.

“ Elen sìla lumenn’ omentielvo ” gli dico.

Anche il suo viso non è stato ancora abbandonato dalla tensione della battaglia.

C’è ancora tanto da fare, prima di esser certi che queste terre siano sicure, finalmente in pace. Ma il suo sorriso scaccia per un istante tutto il peso degli ultimi

scontri, mentre si inchina leggermente.

Uno dei quattro hobbit lo imita, impacciato. I suoi riccioli biondi si illuminano ai caldi raggi che penetrano dalla finestra.

“ Samwise Gamgee, sono felice di rivederti ” Insieme ad Aragorn mi porgo verso di lui e lo invito a rialzare la testa.

Mi rendo conto che non potrà mai abituarsi agli onori che ha realmente meritato. Rivela in ogni sua espressione la disarmante semplicità che Bilbo mi ha fatto conoscere…ognuno di questi piccoli, immensi eroi porta dentro di sé la bellezza della Contea.

“ Samwise l’impavido ” mi corregge scherzosamente Frodo Baggins, il Portatore, con quel suo pacato e un po’ triste sorriso.

Gli sorrido, annuendo “ Senza i vostri sacrifici non saremmo qui. ”

“ Dama Undòmiel, io…” C’è qualcosa che vorrebbe dirmi, ma improvvisamente si blocca. Il mio sguardo cade sulla fasciatura alla mano sinistra, e ricordo come in un lampo quello che Gandalf mi ha riferito.

“ Sono solo Arwen per voi, Frodo…” guardo lui, poi ognuno dei membri della compagnia, sorrido ad Aragorn, “ I suoi amici sono anche amici miei. ”

Lui mi stringe affettuosamente la mano che tiene ancora fra le sue.

“ Bilbo non mi perdonerebbe un minuto in più di ritardo; devo assolutamente riferirvi i messaggi che mi ha dato per ognuno di voi. ”

“ Non prima di esservi sistemata, Signora. ” risponde la voce burbera di Gimli. Mi indica Aragorn, inclinando la testa: “ Questo pover’uomo vi ha atteso per troppo tempo. ”

“ Gimli! ” esclama Peregrino, “ sei incorreggibile. ”

“ Senti chi parla, Mastro Tuc! Andiamo fuori di qui, coraggio. ” conclude mettendo un braccio attorno alle spalle di Sir Meriadoc. Li sento ridere di gusto, nell’allontanarsi passeggiando lungo il corridoio.

Così, rimango con Aragorn, Frodo e Sam in questa bellissima stanza. I due hobbit stanno per andarsene, ma Aragorn scuote la testa. “ Restate, vi prego. ”

“ Granpasso, avremo tutto il tempo di parlare…” replica Sam. “ Gimli ha ragione, non la vedi da mesi. ”

“ Ci sono cose che non possono aspettare, Sam, hai ragione. I messaggi di Bilbo sono una di queste: restate. ”

Ancora a disagio, Samwise Gamgee accetta di sedersi davanti a me, sul lato destro del letto. Frodo lo affianca. Non evita il mio sguardo, ma è comunque molto teso, troppo teso.

“ Non sono cattive notizie, quelle che vi devo dare ” anticipo ai due amici. “ Bilbo vuole tanto rivedervi, prima di compiere il suo ultimo viaggio. ”

“ E’ malato…” Il volto di Sam si incupisce.

“ E’ molto vecchio, Sam… ” lo correggo “ Molto vecchio e bisognoso di riposo. Galadriel e mio padre Elrond hanno ottenuto per lui un posto sull’ultima nave che salperà alla volta di Valinor, dai Porti Grigi. ”

Gli occhi di Frodo si spalancano. “ E’ già partito? ”

“ No, Frodo. Non prima di vedervi…e di darvi il suo libro. Vuole che sia tu a terminarlo, a riordinare i suoi appunti e aggiungere qualcosa di tuo. ”

“ Io non…”

Aragorn scruta silenzioso le reazioni dei suoi piccoli amici.

“ Fa male, troppo male ricordare quello che è successo ” conclude Frodo.

“ Perché Frodo? ” gli chiede Aragorn a questo punto, “ Sauron è stato sconfitto. Ora potrete tornare alla Contea sapendo di aver fatto tutto il possibile. E di aver avuto successo. ”

“ Io ho fallito, Aragorn. ”

La tranquillità con cui il Portatore ha pronunciato queste parole mi sconvolge. “ Se Gollum non fosse arrivato a prendermi l’anello, io lo avrei tenuto per me. Avevo ceduto, avevo già ceduto a tutto il suo male. ”

“ Padron Frodo, non dite così. ”

“ Perché no, Sam? E’ la verità. Tutti hanno avuto più fiducia in me di quanta ne meritassi. ”

Aragorn gli prende la mano mutilata. “ Hai meritato molta più stima e fiducia di quanto potremo mai riporre in te, Frodo…anche solo per il tuo sì iniziale a quella missione. Là sul Monte Fato avremmo ceduto tutti quanti…E per quanto mi riguarda, credo avrei ceduto anche prima. ”

“ Gandalf mi ha detto della pietà che hai avuto per Gollum, Frodo ”, intervengo io, “ e ti dico una cosa: è stato lì che hai confermato di meritare la fiducia di tutti. Anche tu, Sam…Frodo si avviava a diventare un nuovo Gollum ” li vedo rabbrividire entrambi alle mie parole, ma le ritengo necessarie e proseguo: “ Tu hai continuato a credere in lui, a stargli accanto. ”

Accanto a me, Aragorn annuisce con vigore.

“ Non è andata così? ” domando, pensando ancora una volta a quanto valore è possibile ritrovare in quelle persone speciali che si chiamano così umilmente Mezz’uomini.

E’ Frodo a rialzare lo sguardo per primo e ad annuire.

“ Basta con la disperazione, allora. ”

E il Portatore torna a sorridere, questa volta con maggior convinzione. “ Il Regno di Gondor avrà un re e una regina degni del più alto rispetto. ”

“ Per ora vi devo confessare una cosa, ” ammetto imbarazzata, “ Ho una gran voglia di festeggiare come una bambina. Ho voglia di danzare e di ascoltare le migliori ballate…elfiche e hobbit. Dovrete aspettare domani, per avere una regina accettabile. ”

 

Continua…