"Svanisco nel tuo nome
Cavaliere Speranza
Giovani indocili riccioli nell’alito del Sud
Nel pianto degli occhi al gelo di un tempo senza promesse.
Disperso nella letizia del florido splendore, il tuo sorriso
In grazia e libertà scioglie le mie adombrate ali
Nel verde giocondo dei tuoi pensieri incontaminati
Nel cielo senza nubi che fiamme, lance e distruzione non oseranno lambire.
Echeggia attraverso colli e valli
Il corno disperato di una voce, soffocata nelle tenebre dell’inclemente
sentenza
Dietro le fredde sbarre del giorno tiranno che insegue un domani avverso,
Nel petto di chi il tuo nome pronunziare non può.
Soldato d’onore
Bagliore di fiero argento sprigionato ad una deferente luna,
Lo
scintillio accecante di una lama che non affonda nel cuore
E'
letale per lo spirito che da te non sa guarire.
Nell’infrangibile certezza che non mente
Al di sopra del Monte più Alto e Antico
Al di là dei Cancelli del Tempo
Ai margini del sentire nel cristallo gemello
Il riflesso di te,
Principe d’Amore racchiuso in un sospiro
Senza fine,
Fiero vessillo del desiderio
Scrigno di segrete follie che la notte non sa decifrare
Intoccabile sulla Bianca Torre
Macchiato dal velato ricordo di una lacrima perpetua".